Tesla Model 3 Performance Prova su Strada

Tesla Model 3 Performance: Un nuovo concetto di velocità!

Per la prova su strada di oggi ci troviamo a bordo di una Tesla Model 3 Performance. Era molto tempo che desideravo provarla, e finalmente è tra le mie mani. Alcuni mesi fa ho avuto il piacere di provare Model 3 in versione Long Range e mi era già piaciuta molto, questa però mi ha conquistato.

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Guidare una Tesla Model 3 Performance in un luogo così è un’esperienza unica. Siamo sui Monti Sibillini, percorrendo le strade che portano a Castelluccio di Norcia. Per la precisione ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in una zona che purtroppo nel 2016 è stata colpita da un terribile terremoto che ha spazzato via interi paesi. Un luogo senza dubbio suggestivo in cui neanche il maltempo è riuscito a rovinarci l’esperienza.

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Esternamente cambia poco rispetto alla Long Range già provata, Tesla Model 3 Performance si distingue per una manciata di particolari. Troviamo dei cerchi più grandi, da venti pollici, ed in colorazione nera. Le sospensioni sono leggermente ribassate e sul cofano posteriore è presente un piccolo spoiler in fibra di carbonio.

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Le differenze maggiori sono alla guida, un piacere unico. Curva dopo curva, rettilineo dopo rettilineo, ti lascia senza fiato. Un bisturi su quattro ruote, tanto è precisa, letteralmente incollata all’asfalto. Anche l’impianto frenante, che sulle altre Tesla non mi aveva mai convinto al 100%, qua riesce a lasciarmi a bocca aperta. Su strada, nonostante il peso della vettura sia comunque elevato e le velocità siano importanti, è molto difficile mettere i freni in crisi.

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Le curve passano in un batter d’occhio e all’improvviso mi ritrovo davanti i piani di Castelluccio. Un luogo che nel periodo di Maggio-Giugno oserei definire magico in quanto si riempie di colori dovuti alla famosa fioritura delle lenticchie, prodotto tipico della zona. Un’ambientazione senza dubbio particolare, anche perché alle pendici di una montagna possiamo trovare un caratteristico bosco a “forma d’Italia” creato nel 1961, in occasione del centenario dell’unità della nazione, per volere del ministro Mariano Rumor.

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Tesla non rilascia molti dati tecnici, più volentieri fa trasparire quelli che poi sono i risultati. Un esempio? L’accelerazione che, nel caso di Model 3 Performance, fa rabbrividire molte concorrenti più blasonate. Lo 0-100 km/h viene coperto in solamente 3.3 secondi. La sensazione poi è unica nel suo genere, praticamente si vedono scorrere gli alberi sul parabrezza come Spock vedeva scorrere le stelle dalla USS Enterprise, tutto nel totale silenzio.

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Model 3 Performance, rispetto al resto della gamma, offre inoltre una modalità chiamata Track che permette di personalizzare l’auto in moltissimi aspetti. È possibile, infatti, creare diversi “preset” in cui si vanno a modificare parametri come la ripartizione della trazione, il controllo di stabilità e la frenata rigenerativa. Quando si attiva sullo schermo viene mostrata un’infografica che mostra temperatura e stato delle varie componenti e le forze G che agiscono sulla vettura. Molto interessante, farà felici tutti gli “maniaci” dei dettagli.

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La Model 3 in prova è inoltre dotata di “guida autonoma al massimo potenziale”, un optional da ben 7500€. Le funzionalità che offre in più rispetto all’autopilot “base” sono la possibilità del cambio corsia automatico, autopark e riconoscimento dei semafori. Disponibile anche la funzionalità “summon”, ma, a causa delle regolamentazioni tecniche europee, il suo utilizzo è molto limitato. In futuro, normative permettendo, sarà sbloccata anche la guida autonoma su strade cittadine che in America mostra già dei risultati molto promettenti. Un enorme plauso a Tesla, non ho mai provato un sistema di assistenza alla guida così preciso. Sconvolgente l’abilità della macchina di prendere autonomamente gli svincoli autostradali in base alla rotta impostata sul navigatore.

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La mia anima geek da Data Scientist è totalmente rapita da cotanta tecnologia. Nonostante ciò, in Europa ritengo ingiustificato l’acquisto di questo optional, soprattutto in relazione al prezzo che ha. Tuttavia, Tesla nelle settimane successive alla prova ha diviso in tre livelli l’Autopilot. Ora, per 3800€, è possibile acquistare tutte le funzioni tranne la guida autonoma in città ed il riconoscimento dei semafori.

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Capitolo autonomia. È sempre difficile parlare dell’autonomia di un’auto elettrica, essendo dipendente da moltissimi fattori come la temperatura esterna, il climatizzatore, la tipologia di percorso, il numero di tratte, la velocità, il vento e molto altro. La grande batteria da 75kwh però permette percorrenze che nel ciclo WLTP arrivano a 567km, di poco inferiore rispetto alla Long Range. Come detto prima però questo è un dato puramente indicativo; ad esempio, con una guida attenta e senza percorrere autostrade, è possibile allungare ulteriormente il kilometraggio massimo. Facilmente si incontrano proprietari che arrivano a sfiorare i 600km in città. In autostrada, con riscaldamento acceso, autopilot a 130km/h e temperature esterne intorno ai dieci gradi sono riuscito a fare circa 350km. Una delle condizioni peggiori per un’auto elettrica soprattutto se, come l’esemplare in prova, non è dotato di pompa di calore.

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Durante questa settimana di test ho anche avuto il piacere di provare in maniera più approfondita quella che secondo me è la “killer feature” del marchio americano, la rete di ricarica capillare e proprietaria. Il navigatore pianifica i viaggi in base alle stazioni Supercharger ed indica la percentuale di arrivo ed il tempo di ricarica. In poche parole: per rimanere a piedi è quasi impossibile.

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In uno dei miei trasferimenti ho fatto una veloce sosta al Supercharger di Forlì. La particolarità di questa postazione è che, per ora, in Italia è uno dei due punti in cui troviamo degli stalli di terza generazione. I vantaggi che porta questa infrastruttura sono legati sia alla potenza di ricarica, incrementata fino ad un massimo teorico di 250kw, sia all’eliminazione della condivisione dell’energia tra stalli contigui. Fortuna vuole che sia giunto in questa postazione con la batteria molto scarica, questo mi ha permesso di testare le reali potenzialità dei V3, infatti ho toccato picchi di 220kw. Tradotto in minuti, si riesce a recuperare il 90% della batteria in circa mezz’ora. Impressionante!

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Attualmente la gamma di Tesla è stata rinnovata da un restyling abbastanza sostanzioso. Tutte le Model 3, ora montano il portellone posteriore elettrico e la tanto attesa pompa di calore: un componente che a parer mio ritengo essenziale in un’auto elettrica, essendo maggiormente efficiente rispetto alla sola resistenza, permettendo di ottenere un’autonomia maggiore a parità di comfort.

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Tesla Model 3 2021 inoltre abbandona tutte le cromature esterne a favore di finiture nere. Le novità estetiche coinvolgono anche gli interni in quanto ora è presente una nuova console centrale nera opaca su cui possiamo trovare una piastra, rivestita in microfibra, per la ricarica wireless di due dispositivi, una USB-A nel tunnel centrale e due USB di tipo C. Cambia leggermente anche la parte superiore dell’abitacolo, il volante ora ha delle rotelle metalliche e le alette parasole sono magnetiche. Solamente per la versione Performance 2021 cambiano anche i cerchi, troviamo ora i nuovi Überturbine da 20“.
Ultimo, ma non meno importante, tutte le varianti di Model 3 hanno recentemente subito un significativo taglio di prezzi che permette di usufruire degli ecoincentivi su tutta la gamma.

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Tutt’ora considero la piccola della casa americana l’acquisto migliore, il più sensato che si può fare, se si desidera un’auto di questa tipologia. La versione base, se così si può definire, di Tesla Model 3 Performance si può acquistare, al netto di ecoincentivi, per 55.750€. Per un’auto in prova mi è capitato pochissime volte di dirlo, ma al momento della riconsegna, se avessi potuto, ne avrei acquistata subito una.

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