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MILANO AUTOCLASSICA 2016

Domenica 28 novembre 2016 chiude i battenti la sesta edizione di Milano AutoClassica, oltre 60000 i visitatori, il 18% in più rispetto all’edizione di marzo. Il salone dell’Auto Classica e Sprtiva ha visto la presenza di oltre 2000 vetture e brand prestigiosi tra cui Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Infiniti, Jaguar, Jeep, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Maserati, McLaren e Tesla, su una superficie totale di 50mila metri quadri. Andrea Martini presidente di Milano AutoClassica dichiara di essere pienamente soddisfatto del bilancio generale e non possiamo che dargli ragione di fronte al volume del giro di affari pari a 70 milioni di euro. Ma la vera star di tutto l’evento è stata l’asta Duemila Ruote, la più estesa e prestigiosa asta in tema automobilistico mai avvenuta in Europa, battuta in questi tre giorni di evento da RM Sotheby’s. 817 lotti composti da auto, moto,natanti e bici d’epoca, contesi da amatori e collezionisti giunti da tutto il mondo per aggiudicarsi i pezzi più pregiati con rilanci in qualche caso davvero eccezionali, per non dire folli. 30 ore di asta, 5000 partecipanti da 57 paesi differenti e 817 lotti venduti ad un totale di 51,26 milioni di euro. Un clima quasi surreale, un capannone enorme riempito di automobili d’epoca ma in alcuni casi anche moderne, per lo più prestigiose ma alcune anche popolari, 72 Porsche, 62 Jaguar ed oltre 140 vetture di marchi Italiani come Ferrari, Maserati, Alfa Romeo, Fiat e Lancia appartenute tutte alla stessa persona. Lasciate abbandonate a se stesse ed alle razie del pubblico, (l’ultimo giorno non c’era un’automobile con il suo pomello del cambio), alcuni le hanno utilizzate anche come salottino personale, leggendoci il giornale dentro sorseggiando birra senza scarpe ai piedi. Se qualcuno era indeciso se partecipare o meno versando i 100 euro di iscrizione e i 2000 di cauzione tramite carta di credito può mettersi l’animo in pace, di affari non ne avreste fatti. Non so se è stato per l’euforia dell’evento, o se forse in quei giorni dall’impianto di areazione del capannone sono fuoriuscite sostanze stupefacenti, ma le cifre alle quali sono stati venduti gli 817 lotti hanno spesso superato di gran lunga il valore di mercato dei beni. Cosa abbia spinto i partecipanti dell’asta a sborsare cifre esorbitanti per autovetture ferme da anni, sotto fermo amministrativo, spesso senza documenti e senza pomello del cambio, perchè ci sono entrate e uscite centinaia di persone tra le quali una non poteva ovviamente non prendersi un souvenir, mi è tutt’ora ignoto. Ma di fronte ad una panda 4X4 del 1990 venduta a 12000euro (iva esclusa), ad una BMW M3 E46 cabrio del 2003 venduta a 38000euro (iva esclusa) e a molti altri esempi, penso che i miei dubbi siano giustificati. L’automobile venduta al prezzo maggiore? Ferrari 275 GTB/6C del 1966 a 3,416,000.00 euro. Tra i più increduli vi erano i commercianti presenti in fiera, con auto in vendita funzionanti, con la loro storia, i loro documenti, accese fino a due giorni prima, con la possibilità di potersi prendere qualche ora per ponderare bene l’eventuale acquisto. Rimaste spesso invendute di fronte agli stessi modelli venduti nel padiglione accanto a cifre ben superiori. Che sia una bolla speculativa pronta ad esplodere o che ormai i prezzi delle automobili d’epoca si stabilizzino ben saldi su questi standard o addiruttura continuino a salire è sicuramente oggetto di dibattito. Da appassionato evito di pormi il problema in quanto penso che debbano costituire oggetti del desiderio da scegliere con il cuore (ovviamente secondo le proprie possibilità) e non come buoni del tesoro.

Testo: Leonardo Stefani

Foto: Milano Autoclassica Press