Alfa Romeo Giulietta Veloce Test Drive

Alfa Romeo Giulietta VELOCE: Per la famiglia sportiva!

1750 e VELOCE… Due nomi che promettono già molto bene nel mondo Alfa Romeo. La Alfa Romeo Giulietta VELOCE di cui facciamo una prova su strada li sfoggia entrambi, uno bene in vista sul passaruota anteriore e l’altro nascosto sotto al cofano. Il nuovo aggiornamento estetico che si avvicina stilisticamente alla Giulia e che ha coinvolto anche la MiTo abbandona il “Quadrifoglio Verde” per nominare la versione sportiva in favore dell’altrettanto storica dicitura “VELOCE”.

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Cambia quindi il nome ma non la sostanza; sotto al cofano della Alfa Romeo Giulietta VELOCE è presente il brillante 1750 turbo con ben 240 CV che equipaggia anche la 4C, in abbinamento al cambio a doppia frizione TCT. Basta una prima occhiata per rendersi conto che non siamo di fronte ad una normale Alfa Romeo Giulietta.

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La top gamma Giulietta VELOCE si differenzia esteticamente dalle più tranquille motorizzazioni, ma senza finire sul volgare. Minigonne, estrattore, finiture rosse sui paraurti anteriore e posteriore, fari con estetica carbon look, e le grosse pinze dei freni rosse racchiuse nei bellissimi cerchi in lega da 18’ rendono la Alfa Romeo Giulietta VELOCE estremamente accattivante nell’aspetto. Un gran bel mix che riesce ad enfatizzare la già riuscitissima linea della Giulietta, ormai divenuta una delle più ambite automobili del combattutissimo segmento C.

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Gli interni della Giulietta VELOCE ricevono meno personalizzazioni rispetto agli esterni. Il design e l’ergonomia sono di ottimo livello, la maggior parte delle funzioni sono raccolte nel sistema Uconnect da 6,5 pollici accoppiato all’ottimo impianto Bose. Sempre sullo schermo è possibile, tramite l’Alfa Performance, avere una serie di strumenti di misurazione digitali in grado sia di fornire in tempo reale informazioni riguardanti il veicolo e la guida sia di registrare le statistiche sullo smartphone.

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La sensazione di qualità è complessivamente buona, i sedili in pelle rossa sono bellissimi e molto curati; accolgono comodamente gli occupanti di qualsiasi statura sia davanti che dietro. Pecca forse nell’uso troppo diffuso di plastiche dure, sulla plancia e sui pannelli delle porte, in particolare nei punti dove non è presente la rifinitura carbon look. Accessorio da prendere sicuramente in considerazione è il tetto apribile in vetro, esteticamente bello da vedere sia dal fuori che dentro l’abitacolo.

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Non resisto molto a guardare soltanto. Voglio guidare. Mi accomodo davanti al volante, le regolazioni elettriche del sedile permettono di trovare la giusta posizione in un attimo. Il volante è regolabile sia in altezza che in profondità, facile quindi trovare la sistemazione ideale. A voler essere pignoli, sarebbe stato necessario che il volante avesse un centimetro in più di escursione in profondità ed un centimetro in meno di diametro della corona per un’impostazione ancora più sportiva.

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Giro finalmente la chiave aspettandomi un bel rombo ma rimango deluso. Il 1750 al minimo sembra quasi un diesel. Provo a muovermi lentamente; stesso effetto. Eppure il motore è quello della 4C, nessuna modifica, stessa potenza, addirittura stesso cambio, la 4C però si sente da due isolati di distanza, altro che diesel! Vorrei quasi scendere a controllare che sia davvero una Alfa Romeo Giulietta VELOCE ma trovandomi un rettilineo davanti libero, decido di smettere di guidare con il piedino leggero e buttare giù tutto. Meraviglia! Passati i 2500 giri dal motore arriva un sound stupendo, pieno e cattivo, che varia tonalità a seconda della pressione sul gas piuttosto che rispetto al numero di giri.

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La mente va subito al glorioso bialbero Alfa Romeo e al suo fantastico rumore di aspirazione. È proprio qui che sta il motivo della sorprendente silenziosità alle basse andature. Quando ascoltiamo un motore ci sono due sorgenti sonore principali: l’aspirazione, che si muove in genere su medie frequenze e lo scarico, fautore di rombosità alle basse frequenze. Creare un sound rabbioso allo scarico è facilissimo, è possibile farlo anche con un terminale after market in grado di far sembrare una qualsiasi Punto del 95 con minigonne un mostro da pista che fa vibrare le vetrine dei negozi.

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Per l’aspirazione (il vero rumore del motore) è un’altra storia. Sui vecchi motori a carburatori, come anche il bialbero Alfa Romeo si mettevano i tromboncini di aspirazione al posto del filtro dell’aria. Oggi sulla Alfa Romeo Giulietta VELOCE il sistema si chiama Intake Engine Sound. Considerando che ricercare il rumore dell’aspirazione in un motore turbo è piuttosto difficile devo dire che il risultato sulla Giulietta VELOCE è ottimo. Il suono entra deciso nell’abitacolo senza dare fastidio e senza creare rombosità. Solo quando si richiede di più al motore lui prontamente risponde con voce impostata. Tutto questo senza pregiudicare il confort, che rimane eccellente a velocità costante e alle basse andature, cosa che incrementando il rumore allo scarico non si sarebbe potuta ottenere. Dai due terminali non esce certo della pacata musica classica, anche da fuori la Alfa Romeo Giulietta VELOCE si fa riconoscere in fase di accelerazione rimarcando le cambiate del TCT con un sordo scoppio.

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Mentre continuo a godermi la splendida musica che arriva al posto guida arrivano anche le curve. Sposto quindi il manettino DNA su Dynamic, in particolare varia il set up del motore, ora più reattivo, i controlli di stabilità vengono impostati in modo da consentire un certo margine nella guida sportiva, lo sterzo prende carico, i freni vengono precaricati (effetto quasi inavvertibile) e soprattutto entra in funzione il differenziale elettronico Q2. Abbiamo scelto apposta un tortuoso percorso di montagna piuttosto stretto, così da poter valutare l’agilità, spesso punto critico delle sportive più lunghe di 4 metri con baricentro non troppo basso.

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Un percorso quindi simile a quello su cui abbiamo portato l’Alfa Romeo Mito VELOCE in modo da renderci conto delle differenze tra le due. La Alfa Romeo Giulietta VELOCE risulta sorprendentemente agile, più piacevole e anche più efficace della MiTo. Il cambio, nonostante sia lo stesso, pare più rapido. Si accorda perfettamente al 1750, soprattutto in salita di marcia, in scalata invece una maggior cattiveria non avrebbe guastato, quantomeno con il Dynamic inserito. Anche i freni sono molto più incisivi, pur avendo una corsa del pedale troppo lunga per una sportiva. Rispetto alla sua progenitrice, cioè l’Alfa Romeo 147, ci fu un passo indietro in termini di sospensioni.

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La 147 montava infatti un quadrilatero all’anteriore, la Giulietta VELOCE monta un più universale Mcpherson ma il risultato, a meno di non spingersi veramente al limite, dove si nota una certa imprecisione nella guida, è ottimo lo stesso. Il sottosterzo è ridotto al minimo, bisogna proprio andarselo a cercare, il differenziale elettronico Q2 fa inoltre un gran bel lavoro. Accelerando in anticipo anche sulle curve più strette non si finisce larghi ma si ha la sensazione di essere riportati verso l’interno. Ottima quindi anche la motricità, nonostante la trazione anteriore e la cavalleria importante si riesce quasi sempre a sfruttare il motore.

Alfa Romeo Giulietta Veloce Test Drive

In queste situazioni, sia ingresso che uscita di curva mi sarebbe piaciuto uno sterzo più reattivo e comunicativo, la servoassistenza elettrica della Alfa Romeo Giulietta VELOCE purtroppo filtra eccessivamente. Una lode a parte la merita invece il 1750 turbo. Sempre pronto e vivace, non gira certo alto come un aspirato (in pratica si cambia a 6000 giri) ma l’erogazione è davvero molto progressiva. Raramente con i piccoli turbo (come per esempio la MiTo) viene voglia di andare a cercare la zona alta del contagiri, ma non in questo caso. Le serie di curve si succedono rapidamente e il piacere di guida offerto dalla Giulietta VELOCE è notevole.

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Il bello sta nel non sfruttare a pieno il motore e godersi la riserva di potenza che potrebbe ancora tirare fuori. Forzando ulteriormente l’andatura si iniziano a sentire i primi limiti che vengono dall’assetto il quale rimane comunque sia un compromesso (peraltro ben riuscito) tra confort e sportività. In conclusione, premesso che non è una sportiva pura, è un’ottima automobile per affrontare i tragitti quotidiani, veloci viaggi lunghi e confortevoli anche in 4. Infine potete anche permettere un po’di sana guida sportiva, non al limite e con il coltello tra i denti ma sicuramente molto, molto VELOCE.

Alfa Romeo Giulietta Veloce Test Drive

 

Testo: Leonardo Stefani

Foto: Edoardo Mascalchi, Marco Dellisanti

 

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