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#OLDCARSHOOTERS: Lancia Delta HF Integrale Martini 5

L’avevo inseguita per molto tempo. Non poteva mancare su Car-Shooters, anzi, questa vettura è proprio l’auto ideale per il nostro blog. Un po’ come tutte le belle sorprese è arrivata per caso, una mattina sulla mia bacheca di Facebook quando ho visto il post di Pino sul gruppo italiano dedicato a questa meravigliosa auto.

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Bellissima, perfetta, con la livrea Martini che adoro. Dove abita? A Siena! Lo contatto e scopro che la fortuna mi ha davvero fatto l’occhiolino, Pino è una persona gentile e davvero appassionata di auto. Eccoci qua dunque a Quercegrossa, frazione divisa tra i comuni di Castelnuovo Berardenga e Monteriggioni.

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Riparleremo successivamente di questa meravigliosa zona della nostra Toscana. Diamo la precedenza a lei, la “Principessa” come la chiama il nostro amico Pino. Abbiamo davanti una Lancia Delta HF Integrale Martini 5, creata per commemorare i cinque anni di vittorie consecutive nel mondiale rally dopo la vittoria del 1991. Si tratta di una vettura prodotta in serie limitata da Lancia in collaborazione con Martini (che ora sponsorizza la scuderia di Williams in F1) in 400 esemplari.

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Lancia in quel periodo stava spopolando nel mondiale rally vincendo tutte le edizioni del campionato dal 1988 al 1992 con la Delta, successivamente fu costretta a lasciare il passo alle emergenti Toyota Corolla, Subaru Impreza e Ford Escort Cosworth. Questa speciale auto presenta una livrea Martini Racing sulle fiancate (che riprendeva quella della “sorella” che correva nei rally), sedili Recaro in alcantara nera con cuciture rosse a contrasto, cinture di sicurezza del medesimo colore e prese d’aria e spoiler posteriore (regolabile in tre posizioni) neri.

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I cerchi erano bianchi (come l’auto). Il motore era un 1995 cm3 turbo benzina da 210cv e 300Nm di coppia, la trazione ovviamente era integrale. Per averla all’epoca bisognava spendere 56 milioni di Lire (oggi sarebbero poco più di 25 mila Euro ma stiamo parlando di epoche completamente diverse).

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Pino è l’unico proprietario, mi racconta che ha visto per la prima volta la sua Principessa esposta in vetrina in una concessionaria, probabilmente per attirare i visitatori e vendere altre auto. Lui però desiderava proprio lei e voleva portarsela a casa seriamente. Non è stato facile mi dice, il concessionario non voleva liberarsi di quello splendore tanto facilmente ed è stato persino costretto ad offrire più del prezzo di listino per farla sua! Per lui è stato un sogno che si realizzava, da sempre infatti è stato appassionato di auto e aveva posseduto anche una A 112 Abarth.

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Sempre rispettoso verso la sua Principessa non le ha mai chiesto qualcosa in più di quello che potesse offrirgli in termini di prestazioni. Questa maniacale cura gli è valsa la Targa Oro, massimo riconoscimento dell’Asi per una vettura storica. Dopo ben 23 anni Pino non ha ancora trovato un’auto che riesca a coinvolgerlo come lei, il suo amore è rimasto giovane ed inalterato, portandolo ad esibire la sua auto al rally per auto storiche Tuscan Rewind e facendo da apripista al Rally del Chianti ogni anno.

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Parlando di Chianti, bisogna dire che la terra dove abita il nostro amico Pino è davvero un luogo unico. Bellissime strade, alcune anche non asfaltate (le famose strade bianche) e un paesaggio meraviglioso che non aspetta altro che essere scoperto. Chianti però non è solo sinonimo di belle strade e paesaggi, è anche, e soprattutto, sinonimo di vino. Tutti conosciamo il mitico marchio del Chianti Classico, il Gallo Nero.

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Proprio nei dintorni di questa area, dove oggi ci troviamo a fotografare, si è costruita la leggenda dietro a questo simbolo. Si dice che al tempo delle lotte medievali tra Firenze e Siena, che si contendevano questa zona della Toscana, entrambe le parti fossero stufe di battaglie sanguinose e quindi decisero di regolare la questione con una prova tra due cavalieri. Il confine tra territorio fiorentino e senese sarebbe stato disegnato nel luogo dove i due cavalieri si fossero incontrati partendo al canto del gallo (all’alba) dalle rispettive città.

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I senesi optarono per un gallo bianco, saziandolo di cibo, mentre i fiorentini scelsero un gallo nero lasciandolo digiuno. Il gallo nero fiorentino, sveglio per la fame cantò molto prima di quello senese che dormiva sazio per il tanto mangiare, mettendo in moto il cavaliere di Firenze molto prima del suo contendente. Il risultato? I due cavalieri si incontrarono a soli 12km dalle mura di Siena (proprio nella zona di Quercegrossa) aggiudicando la zona del Chianti a Firenze.

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Anche io e Marco ci sentiamo come dei cavalieri con le nostre armi fotografiche mentre abbiamo l’onore di poter dedicare le nostre attenzioni a questa Delta Martini. Vogliamo a tutti costi vincere questa nostra sfida, stavolta dobbiamo dare davvero il massimo, il paesaggio è splendido e l’auto è davvero unica, tanto da far fermare tanti turisti, indiani o americani, ad ammirarla ed osservarmi straniti mentre brandisco il mio 500mm.

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Cerco di soffermarmi su ogni dettaglio, la targhetta commemorativa della serie limitata, la meravigliosa striscia della livrea Martini; più tempo passo ad osservare quest’auto e più mi accorgo di quante cure ha ricevuto. I sedili sono perfetti, la carrozzeria pure, ha 23 anni e 73 mila km ma, complice la sua linea senza tempo e lo stato perfetto, sembra davvero appena ritirata dal concessionario. È incredibile!

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Sedermi vicino a Pino e poterla vivere anche io per qualche attimo mi fa capire quanto questa vettura sia speciale, si ha davvero la sensazione di essere dentro ad un mito dell’automobilismo, e mi viene da domandarmi perché Lancia non abbia mai riproposto un’auto del genere, specie ora che i motori benzina turbo stanno tornando davvero di moda.

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Il sole ci saluta chiudendo questo pomeriggio che non vorrei mai che finisse; davanti ad un aperitivo Pino mi racconta quanto si senta fortunato, ha una bella famiglia, dei nipoti ed una meravigliosa villa nel Chianti. Queste cose le condivide ogni giorno con sua moglie e con gli amici ma le sensazioni che prova alla guida della sua Principessa sono soltanto sue, private, e spera davvero di poter goderne ancora per molti anni. Grazie!

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Testo: Edoardo Mascalchi

Foto: Edoardo Mascalchi, Marco Dellisanti